In questo momento si inizia a parlare dell’allarme aviaria con una certa insistenza che potrebbe dare via a una nuova pandemia.
La presenza anche nel latte potrebbe favorire vari tipi di contagio col rischio di una situazione in grado di diventare anche davvero molto problematica.
Ma cos’è l’aviaria? Si tratta di una malattia infettiva contagiosa che si diffonde molto rapidamente. Solitamente colpisce diverse specie di uccelli con sintomi che possono sembrare lievi. Nel 1997 è stato dimostrato che il virus si poteva diffondere direttamente anche agli esseri umani e quindi creare ulteriori problemi in merito.
La letteratura scientifica parla di prima apparizione in Piemonte nel 1878 con il 1901 come anno di attribuzione a un virus. Nel 1955 poi questo venne definito come “tip A influenzare”. Il primo focolaio viene descritto invece nel 1961 in Sudafrica colpendo 1300 sterne. Già nel 2022 si erano accesi dei focolai ad alta patogenicità in Europa andando a colpire paesi come Bulgaria, Croazia, Germania, Paesi Bassi, Ungheria, Francia e molti altri ancora.
Il virus è decisamente resistente alle basse temperature e per questo può rimanere attivo nelle feci degli uccelli, sui vestiti, nell’acqua anche a lungo favorendone il proliferare e il contagio. Ma cosa sta accadendo in questo periodo?
In merito all’aviaria cosa sta accadendo in questo momento? C’è grande preoccupazione in tutta Europa e anche in Italia. L’esperto infettivologo Matteo Bassetti ha parlato ai microfoni di Radio Cusano durante la trasmissione 5 Notizie, specificando: “Con questo tipo di influenza, che sta martoriando gli Stati Uniti d’America, mi chiedo se l’Italia sia pronta a una nuova pandemia come quella del Covid”.
Aggiunge: “Parliamo di un’influenza importante che ormai non è più nemmeno aviaria, perché ha colpito le mucche da latte e ora viene ritrovata anche nei latticini nei supermercati negli Usa. Mi risulta che un piano pandemico per le malattie respiratorie sia pronto dal punto di vista tecnico da quasi un anno, ma che non sia ancora stato applicato”.
Conclude Bassetti: “Viste le inchieste che stanno uscendo ora sulla pandemia da Coronavirus, che hanno come primo punto critico la mancanza di un piano pandemico nel 2020, non capisco come ancora oggi si possa esserne privi. Bisogna vedere un piano pandemico nel 2020 a cosa sarebbe servito in mancanza di conoscenze sul virus Covid. Il punto è come sia possibile che dopo anni passati a combattere il Covid arrivare oggi senza un nuovo piano”.
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