I buoni pasti saranno disponibili anche nel 2025 in busta paga, ma almeno per ora solo fino ad agosto: cosa potrebbe accadere da settembre.
Ricevere i buoni pasto può essere davvero utile, così da poterli sfruttare se ci si trova lontani da casa e si ha la necessità di non sostenere personalmente le spese per il pranzo. In diversi casi è inoltre possibile sfruttarli anche per fare la spesa al supermercato o in altri negozi convenzionati.
Non tutte le aziende li forniscono ai propri dipendenti, per questo quando vengono garantiti i lavoratori non possono che esserne soddisfatti. Anzi, si tratta di un vantaggio importante anche per le aziende, che riescono in questo modo ad aumentare gli stipendi, ma senza dover pagare tasse aggiuntivi.
Sul mercato ce ne sono infatti di diverso tipo, ma quasi tutti risultano essere esenti da imposte. Ora che un nuovo anno sta per iniziare si teme però che la situazione possa cambiare a discapito dei cittadini, ed è quello che purtroppo accadrà.
Usufruire di alcune agevolazioni per i lavoratori può essere importante, si teme però spesso che in concomitanza con l’arrivo di un nuovo anno i benefici possano essere ridotti. Questo può valere anche per qualcosa che molti ritengono davvero utilissimo per ridurre le spese da sostenere come i buoni pasto, di cui si discute spesso in merito alle commissioni che gli esercenti devono pagare durante i pagamenti.
Un cambiamento a riguardo sembra essere effettivamente alle porte, grazie a un emendamento del Ddl concorrenza del deputato Silvio Giovine (Fratelli d’Italia), che si pone l’obiettivo di ridurre il tetto massimo di queste commissioni al 5%. Almeno apparentemente si pensa che questa misura possa aumentare il numero di imprenditori che possano decidere di concedere ai propri dipendenti i buoni pasto, anche se a detta di alcuni potrebbe esserci il rischio che il sistema possa diventare meno sostenibile.
Chi è in possesso di ticket che non ha ancora utilizzato può comunque stare tranquillo, quelli attualmente in circolazione saranno considerati validi fino al 31 agosto 2025. In caso di emissione a partire dal 1° gennaio 2025, invece, sarà necessario applicare il tetto massimo alle commissioni, pari appunto al 5%.
Il politico ritiene il provvedimento che lui stesso ha promosso determinante per aumentare l’equilibrio nella gestione dei buoni, eliminando eventuali discriminazioni che finora erano state riscontrate: “Si tratta di un provvedimento largamente atteso che risolve un problema segnalato da tempo da attività di ristorazione, aziende e datori di lavoro, le cui richieste erano rimaste inascoltate per anni dai precedenti governi”, ha detto Giovine.
“Si corregge in questo modo una stortura che costringeva a pagare commissioni arrivate nel tempo a sfiorare il 20%. Questa era diventa una soglia inaccettabile, soprattutto per anni l’attività di bar e ristoranti, scaricando tutti i costi sulle attività commerciali e generando a più riprese effetti negativi sulla effettiva spendibilità dei buoni, con danni pratici e concreti per i consumatori”, ha continuato ancora.
Le imprese che emettono i ticket avranno inoltre la possibilità di recedere dai contratti in essere a partire dal 1° settembre 2025.
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