Circolare con un veicolo sottoposto a fermo amministrativo è rischioso, ma esiste un metodo per evitare multe e liberare la vettura.
I contribuenti che hanno debiti non saldati con l’Agenzia delle Entrate possono ricevere la sanzione del fermo amministrativo sul proprio veicolo. Si tratta di una procedura cautelare diretta al recupero di crediti derivanti soprattutto da cartelle esattoriali, avvisi di addebito INPS oppure avvisi di accertamento esecutivi provenienti dal Fisco o dagli Enti locali.
I debiti possono scaturire dal mancato pagamento delle imposte, delle tasse automobilistiche (come il bollo auto) o delle multe per violazioni del Codice della Strada. Per rimuovere il fermo amministrativo, il contribuente è obbligato a versare una determinata somma di denaro, che varia in base all’importo del debito iniziale, maggiorato di sanzioni, interessi di mora e imposte.
Il costo, dunque, può essere molto elevato. Ma non tutti sanno che, in determinati casi, è possibile riprendere a usare il proprio veicolo con soli 50 euro. A chi è concessa tale opportunità? Ecco cosa stabilisce la normativa.
Il contribuente debitore che riceve il “preavviso di fermo” (che da avvio alla procedura) ha a disposizione 30 giorni per regolarizzare la propria posizione, usufruendo anche della possibilità di richiedere la rateizzazione della somma dovuta o accedere allo sgravio o alla sospensione.
Al termine di tale periodo, se il debito non viene pagato o l’interessato rimane inerte, l’Agenzia delle Entrate provvede all’iscrizione del fermo amministrativo nel Pubblico Registro Automobilistico (PRA). Il provvedimento ha come conseguenza l’impossibilità di utilizzare il veicolo; i trasgressori sorpresi a circolare con il mezzo sottoposto a fermo rischiamo l’irrogazione di sanzioni molto salate.
Ma è davvero possibile sospendere il blocco pagando la somma irrisoria di 50 euro? Ebbene, la risposta a tale interrogativo è affermativa. Il trucchetto (legale) per ottenere tale risultato è richiedere la rateizzazione del debito. In base alla normativa vigente, infatti, il tempestivo e integrale versamento della prima rata ha come effetto la sospensione del fermo amministrativo.
L’importo minimo di ciascuna rata è proprio di 50 euro, come specificato dall’art. 19 del DPR n. 602/1973. Basterà indicare nel modulo per la rateizzazione tale somma, per rimuovere il fermo senza pagare subito l’intera cifra dovuta al Fisco.
Il pagamento dilazionato può essere richiesto in modalità telematica, direttamente sul sito dell’Agenzia delle Entrate- Riscossione, accedendo alla propria Area Riservata tramite credenziali digitali SPID, CIE o CNS. Dopo aver effettuato tutti i passaggi richiesti e versato la prima rata, il contribuente potrà riprendere l’utilizzo del proprio veicolo senza il pericolo di ulteriori sanzioni.
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