Sulle pensioni e le prestazioni non versate dall’INPS possono essere richiesti fino a 5 anni di arretrati. Ecco la procedura per non perdere i trattamenti.
La Legge di Bilancio 2025 non ha rivoluzionato il sistema pensionistico e, dunque, anche per il prossimo anno rimarranno attive le stesse misure attualmente disponibili per lasciare il lavoro anche prima della maturazione dei requisiti per la pensione di vecchiaia (67 anni di età e 20 di contributi).
Ma, negli ultimi anni, gli importi degli assegni previdenziali stanno diventando sempre più miseri e, quindi, gli interessati sono alla continua ricerca di metodi per guadagnare di più. Non tutti sanno che è possibile richiedere gli arretrati sulle prestazioni INPS e ottenere un bel gruzzoletto.
In alcuni casi, infatti, i pensionati maturano dei crediti con l’INPS, ad esempio in caso di mancata percezione di maggiorazioni sociali, trattamenti di famiglia, quattordicesima. Si tratta di somme aggiuntive che non vengono pagate in maniera automatica, ma che necessitano di specifica domanda. Vediamo quali sono le ipotesi in cui, pur avendone diritto, i contribuenti non hanno presentato istanza e specifichiamo le modalità per recuperare il denaro.
Arretrati fino a 5 anni sui trattamenti INPS: la procedura corretta per non perdere le somme
I contribuenti possono avere dei diritti inespressi nei confronti dell’INPS, ossia del denaro che non viene erogato in assenza di un’apposita richiesta. Tali diritti possono consentire il riconoscimento di arretrati, entro un massimo di 5 anni.
Sul sito dell’Istituto di Previdenza è presente un elenco di tutte le prestazioni che possono essere chieste dai contribuenti. Oltre ai diritti inespressi, che devono essere oggetto di ricostituzione di pensione, ci sono altri emolumenti che possono essere pretesi a titolo di arretrati per non inizialmente riconosciuti dall’INPS.
Un esempio è l’impossibilità di pagare un trattamento a causa della corretta indicazione dell’IBAN del conto corrente del beneficiario. Se ci sono errori o anomalie, anche un rateo della pensione può far sorgere il diritto agli arretrati. Attenzione, però, perché è necessario seguire un’apposita procedura, descritta in maniera dettagliata sul portale dell’INPS.
Gli interessati possono accedere alla propria Area riservata tramite credenziali digitali SPID, CIE e CNS e compilare il formulario, specificando le coordinate bancarie del conto sul quale desiderano che vengano accreditate le somme arretrate.
Attenzione, però, indipendentemente dalla natura del credito, la domanda deve essere inviata entro 5 anni. Ad esempio, se si richiede una rata non versata dell’Assegno Unico e Universale del mese di novembre 2024, ci sarà tempo fino a novembre 2029.