Il 16 dicembre è scaduto il termine per il pagamento del saldo IMU, ma da quest’anno le sanzioni per i ritardatari saranno inferiori.
Lunedì 16 dicembre 2024 è scaduto il termine ultimo per versare il saldo IMU. Anche quest’anno, l’imposta è stata suddivisa in due rate, una con scadenza a giugno e l’altra a dicembre.
Obbligati al pagamento della tassa comunale sono tutti i proprietari di immobili diversi dall’abitazione principale e che non rientrano nelle categorie catastali di lusso. Ma cosa succede a coloro che hanno dimenticato di pagare quanto dovuto entro la data prestabilita?
Il mancato rispetto della scadenza comporta l’irrogazione di sanzioni e la necessità di pagare un importo maggiorato dagli interessi. Grazie alla recente riforma, tuttavia, è stata introdotta una normativa più favorevole per i ritardatari. Scopriamo quali sono le novità e come fare per accedere al beneficio.
Chi non ha pagato il saldo IMU entro il 16 dicembre, ha due possibilità per rimediare:
Per effetto della riforma del regime sanzionatorio, per gli inadempimenti commessi a partire dal 1°settembre 2024, trova applicazione la nuova sanzione pari al 25%, invece di quella al 30%. Per i contribuenti che pagano con massimo 90 giorni di ritardo, la sanzione è tagliata della metà. Di conseguenza, sarà pari solo al 12,5%, in caso di adempimento entro il 16 marzo 2025.
Se, poi, l’IMU viene pagato entro 15 giorni dalla scadenza, la sanzione del 12,5% viene ridotta ulteriormente di un quindicesimo per ogni giorno di ritardo. Tali modifiche hanno delle conseguenze significative anche sul ravvedimento operoso. Nonostante la manovra non abbia cambiato le riduzioni relative al ravvedimento, le nuove regole varranno per le sanzioni applicabili.
Ricordiamo, infine, che l’IMU può essere pagata con i seguenti metodi:
In alternativa, i contribuenti possono delegare il loro intermediario abilitato (ad esempio, il commercialista o il consulente fiscale). Per i ritardatari, sarà necessario inserire, accanto ai codici tributo, la somma totale, comprensiva non solo del valore originario dell’imposta, ma anche delle sanzioni e degli interessi.
Attenzione, infine, a barrare la casella “ravv. operoso“, e a specificare le somme arrotondate in ciascun rigo. Dopo aver effettuato il pagamento, sarà necessario conservare la relativa ricevuta.
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