Addio al requisito della retribuzione per la NASpI: occhio al nuovo calcolo dell’assegno

Per i disoccupati che non hanno percepito lo stipendio negli ultimi 4 anni, l’importo della NASpI sarà deciso con nuove regole.

La NASpI è l’indennità riconosciuta ai lavoratori dipendenti che hanno perso il lavoro per cause a loro non imputabili (ad esempio, licenziamento collettivo o individuale, scadenza del contratto a termine).

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Chi perde il lavoro può beneficiare della NASpI (governarelascuola.it)

Viene riconosciuta solo a chi possiede almeno tredici settimane di contributi nei quattro anni antecedenti l’inizio del periodo di disoccupazione. I percettori, inoltre, devono aver effettuato almeno trenta giorni di lavoro effettivo nei dodici mesi precedenti l’interruzione del rapporto di lavoro. Il sussidio viene erogato mensilmente, per una durata corrispondente alla metà delle settimane di contributi accumulate quattro anni prima.

Con un recente messaggio, l’INPS ha chiarito quali sono i requisiti per presentare domanda per l’indennità di disoccupazione da parte dei coloro che non hanno percepito alcuna retribuzione nei quattro anni antecedenti la perdita del lavoro. Ecco tutti i dettagli.

NASpI per lavoratori in Cassa Integrazione: il metodo per calcolare importo e durata

Tramite il Messaggio n. 4254 del 13 dicembre 2024, sono arrivate le puntualizzazioni dell’INPS in merito alla delicata questione del calcolo della NASpI per i dipendenti licenziati che non hanno percepito lo stipendio nei quattro anni precedenti la disoccupazione perché in Cassa Integrazione a zero ore.

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Nuove regole per il calcolo della NASpI per chi era in Cassa Integrazione (governarelascuola.it)

Quest’ultima misura, infatti, non consente di beneficiare delle retribuzioni. Per i soggetti coinvolti, come si legge nella comunicazione dell’Istituto di Previdenza, la retribuzione degli ultimi quattro anni per la determinazione della NASpI è sostituita dai contributi accreditati duranti i periodi di Cassa Integrazione, perché non ci sono registrazioni nei flussi Uniemens (ossia le informazioni inviate dalle aziende all’INPS).

In mancanza di retribuzioni dirette, in altre parole, si ricorre all’unica alternativa possibile, cioè ai dati dell’imponibile previdenziale figurativo relativo alla Cassa Integrazione a zero ore. Un esempio può servire a comprendere come opera il meccanismo. Supponiamo che Tizio venga licenziato a gennaio 2025 e che, nei quattro anni precedenti, sia stato in Cassa Integrazione a zero ore.

L’azienda che comunicato nei flussi Uniemens un imponibile figurativo mensile pari a 1.200 euro, per il periodo di Cassa Integrazione. Per calcolare l’ammontare della NASpI bisogna applicare il 75% dell’imponibile figurativo fino a una certa soglia. Il lavoratore, dunque, avrà diritto a 900 euro.

La durata dell’indennità di disoccupazione, invece, è legata alla contribuzione maturata. Poiché i quattro anni di Cassa Integrazione vengono considerati come contributi figurativi, la NASpI verrà erogata per un massimo di 24 mesi.

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