Con l’introduzione del contratto misto, si potrà lavorare contemporaneamente come autonomo e dipendente. I vantaggi sono incredibili.
Il sistema dei contratti di lavoro è stato recentemente innovato con l’approvazione del cd. contratto misto, che racchiude le due modalità classiche di attività lavorativa: quella autonoma e quella dipendente.
Per mezzo di un emendamento al Decreto Lavoro, gli autonomi che stipulano anche contratti part- time con le aziende otterranno delle enormi agevolazioni fiscali. Attualmente, vige il divieto di accesso al regime forfettario per i lavoratori autonomi che prestano anche attività di lavoro dipendente con lo stesso datore di lavoro.
D’ora in poi, invece, questa limitazione cesserà d’esistere e i benefici saranno notevoli non solo per i lavoratori ma anche le stesse aziende. I primi avranno una maggiore sicurezza economica, perché potranno contare anche su un reddito fisso oltre che su quello variabile, e avranno diritto alle tutele riservate ai dipendenti (come ferie e malattia). Le aziende, invece, potranno contare su lavoratori con maggiore esperienza professionale e sulla riduzione dei contratti a tempo pieno. Ma analizziamo attentamente le caratteristiche del nuovo contratto misto.
Il contratto misto consente a un lavoratore autonomo di stipulare con le aziende presso le quali lavora anche un contratto di lavoro part time, con impegno variante tra il 40% e il 50%. Allo stesso tempo, continuerà l’attività autonoma, usufruendo del regime fiscale agevolato, con la tassazione al 15% sui redditi derivanti dall’attività professionale.
Tale tipologia contrattuale è prevista solo per gli autonomi iscritti a un Albo o Registro professionale e per le aziende con più di 250 dipendenti. Per stipulare il contratto misto, gli interessati dovranno rispettare un’apposita procedura. Innanzitutto, bisognerà certificare il contratto di lavoro autonomo, per distinguerlo in maniera chiara da quello da lavoro dipendente.
L’azienda, poi, sarà tenuta alla sottoscrizione di uno specifico accordo aziendale, ai sensi dell’art. 8 del Decreto Legislativo n. 138/2011, conosciuto come “accordo di prossimità“. Si tratta di un atto pensato per specificare i modi e le tempistiche di attuazione del contratto misto.
Il contratto misto ha, infine, delle peculiarità relativamente alle ipotesi di dimissioni o risoluzione consensuale. Nel dettaglio, il lavoratore non potrà percepire l’indennità di disoccupazione, a eccezione delle dimissioni per giusta causa o maternità, e, nel caso di assenza ingiustificata superiore a 15 giorni, il rapporto si considererà estinto per dimissioni volontarie.
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