Nel prossimo anno si estingueranno tantissimi debiti, grazie all’istituto della prescrizione. Ecco i termini da rispettare per evitare sanzioni.
Anche le cartelle esattoriali affidate all’Agenzia delle Entrate sono soggette a prescrizione. Di conseguenza, quelle non più esigibili saranno cancellate in maniera automatica trascorsi 5 anni.
Durante il periodo della pandemia, inoltre, sono stati sospesi dei termini di accertamento fiscale, con lo spostamento delle scadenze per la riscossione di alcuni tributi. Nel 2025, la Corte di Cassazione chiarirà tali situazioni e stabilirà per quali debiti si applicherà la prescrizione.
Vediamo, dunque, quali sono i debiti derivanti da imposte, multe, contratti e fatture che non dovranno più essere pagati dai contribuenti.
I debiti contratti nel 2019 o nel 2010 e caratterizzati da prescrizione quinquennale si estingueranno definitivamente nel 2025. Vi rientrano i mancati versamenti di bollette telefoniche, canoni di locazione, multe stradali, spese condominiali, spese di ristrutturazione, interessi bancari, utili dei soci in azienda, abbonamenti a servizi di streaming e pay-tv, tributi locali (come IMU e TARI), contributi INPS e INAIL, rendite vitalizie, risarcimenti dei danni derivanti da illeciti e omesse Dichiarazioni dei Redditi.
In generale, verranno eliminate le cartelle esattoriali che hanno a oggetto pagamenti con prescrizione quinquennale. Allo stesso modo, l’estinzione riguarderà i debiti contrattuali oppure quelli relativi a fatture rilasciate nel 2015. Vi rientrano i mancati pagamenti dei ticket sanitari, dell’IRPEF e dell’IVA e delle spese relative a sentenze di condanna e decreti ingiuntivi.
Nel 2025, scompariranno anche alcuni debiti con prescrizione breve, di 6 mesi o un anno, come i servizi di soggiorno, i compensi per le lezioni private e le spese per i medicinali, e con prescrizione triennale, come il bollo auto relativo al 2021. Addio, poi, ai debiti che si riferiscono a bollette di luce, acqua e gas emesse nel 2023 e alle spese condominiali che dovevano essere pagate nel 2024.
Per capire in che modo opera la prescrizione e quando si è definitivamente sollevati dal pagamento delle somme dovute, è necessario considerare la data originaria di adempimento. Per esempio, la decorrenza per i crediti da lavoro coincide con il termine del rapporto lavorativo. Nel caso delle sanzioni fiscali o delle imposte, invece, il termine decorre dal 1° gennaio dell’anno seguente a quello fissato per il saldo (le tasse del 2019, dunque, si prescriveranno dal 1° gennaio 2025).
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