Sembra essere arrivato ad un punto di svolta il “Pandoro Gate”: per i consumatori che hanno acquistato il prodotto griffato Ferragni sono in arrivo i rimborsi.
Per diversi mesi si è parlato del cosiddetto “Pandoro Gate”, la vicenda che ha riguardato la vendita del Pandoro Pink Christmas associato al nome della nota influencer Chiara Ferragni e con una finalità benefica. Sul caso è stata aperta un’indagine per truffa aggravata dalla Procura della Repubblica di Milano.
Le indagini sono state chiuse negli scorsi mesi e la vicenda sembra possa essere arrivata alla conclusione grazie ad un accordo con il Codacons che prevede un risarcimento da 150 euro per ciascuna persona che aveva acquistato il pandoro. Inoltre, nell’intesa sarebbe stata aggiunta una donazione a favore di un’associazione che supporta le donne vittime di violenza da parte di Chiara Ferragni.
A due anni dal lancio del Pandoro Pink Christmas, sembra essere arrivata una svolta decisiva su quello che è stato ribattezzato come “Pandoro Gate”. Nelle scorse settimane, la Procura di Milano ha chiuso le indagini avviate per la presunta pubblicità ingannevole legata alle vendite del pandoro Balocco, ma nel frattempo sarebbe arrivato un accordo tra la Ferragni e Codacons.
Nello specifico, proprio come annunciato dalla stessa associazione dei consumatori e dal presidente Carlo Rienzi, ciascuno degli acquirenti del pandoro riceverà un rimborso di 150 euro, ben oltre la richiesta di 5,69 euro che rappresentava la differenza tra un normale pandoro Balocco e quello griffato Ferragni. Inoltre, nell’accordo è prevista una donazione da 200mila euro da parte dell’imprenditrice digitale ad un’associazione che supporta le donne vittime di violenza.
Secondo il presidente Rienzi, l’accordo rappresenta un “clamoroso successo” per tutti i consumatori che avevano acquistato il pandoro Pink Christmas e che si erano rivolti al Codacons dopo la sanzione emessa dall’Antitrust.
Il presidente del Codacons ha poi voluto precisare che tutti i risarcimenti andranno direttamente ai consumatori e non all’associazione per la quale è previsto solo il rimborso delle spese legali sostenute durante il procedimento giudiziario. Rienzi, infine, ha ammesso che l’associazione dei consumatori si ritiene soddisfatta per questo accordo con la nota influncer che consente di riconoscere i danni subiti dai consumatori, i quali avevano acquistato il prodotto Balocco convinti di destinare dei soldi all’ospedale Regina Margherita di Torino.
Per richiedere il rimborso in questione, i cittadini che hanno acquistato il pandoro devono contattare Codacons ed inoltrare: la prova di acquisto del prodotto o, in alternativa, un’autocertificazione che può essere scaricata dal sito dell’associazione; un documento di identità in corso di validità. In seguito, sarà necessario attendere la conferma e l’eventuale rimborso.
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