Per continuare a percepire l’Assegno Unico anche durante il 2025, la platea dei beneficiari dovrà rispettare una determinata scadenza.
Molte famiglie italiane anche durante il 2025 continueranno ad usufruire dell’Assegno Unico Universale, il contributo riconosciuto mensilmente ai nuclei familiari con figli dal settimo mese di gravidanza al compimento del 21esimo anno di età.
Sarà necessario, però, per la platea dei beneficiari rispettare una determinata procedura entro una specifica scadenza. In caso contrario, i percettori subiranno una riduzione dell’Assegno Unico Universale mensile. Nello specifico, l’Inps erogherà il minimo previsto dalla normativa in merito, importo che verrà aggiornato per il 2025 salendo leggermente rispetto a quello dello scorso anno.
Assegno Unico, necessario procedere con il rinnovo dell’Isee
Nelle prossime settimane, numerosi contribuenti dovranno rinnovare l’Isee, dato che quello precedentemente richiesto è scaduto lo scorso 31 dicembre. Ottenere una nuova certificazione consentirà di richiedere nuovi bonus, agevolazioni e contributi anche durante il 2025.
La maggior parte di contributi e agevolazioni, difatti, sono collegati al reddito del richiedente, come ad esempio l’Assegno Unico Universale. Nello specifico, è l’importo erogato mensilmente per il contributo ad essere calcolato tenendo conto dell’Isee. Un nucleo familiare, difatti, può presentare domanda anche senza allegare l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente, ma in questo caso percepirà il minimo fissato per l’Assegno Unico. L’importo in questione per il 2024 era di 57 euro che per il nuovo anno salirà, in base al tasso di inflazione accertato dall’Istat (0,8%), a 57,45 euro.
Per consentire il calcolo della mensilità, dunque, è necessario presentare l’Isee entro il 28 febbraio 2025. La richiesta deve essere effettuata presso un patronato o Caf o usufruendo del servizio sul portale online dell’Inps. In realtà, per chi non presenta l’Isee entro questa data ci sarà tempo sino al 30 giugno 2025, in questo caso verrà erogato l’importo minimo e le somme spettanti verranno corrisposte come arretrati dopo il calcolo effettuato dall’Inps.
Le novità collegate all’Isee
Da quest’anno, il Governo ha introdotto una novità collegata all’Assegno Unico: le somme percepite dai beneficiari non faranno più cumulo sul reddito per chi richiederà il bonus nuove nascite ed il bonus asilo nido entrambi erogati in base all’Isee. Il primo è il contributo una tantum da mille euro per le famiglie con figli nati o adottati dal 1° gennaio 2025 ed un reddito non superiore ai 40mila euro. Il bonus asilo nido è il sussidio economico, il cui importo si basa sul reddito, per coprire le spese per le rette degli asili nido o l’assistenza domiciliare in caso di figli affetti da gravi patologie.