Per quanto riguarda Postepay, uno degli strumenti finanziari più diffusi in senso assoluto, ecco che cosa sapere se la utilizzo poco anche in relazione all’ISEE. Andiamo a vedere come stanno realmente le cose a riguardo.
Iniziato il nuovo anno, tutti quanti noi ci troviamo nelle condizioni di dover ricominciare tutto da capo, almeno formalmente. Il passaggio da una annata all’altra, infatti, come è noto, è una occasione per ripartire e per non commettere gli errori commessi in precedenza. In tal senso, il discorso in questione riguarda anche tutta la documentazione da produrre. Per esempio, tutti coloro i quali sono impegnati con gli studi universitari dei figli, dovranno compilare il nuovo ISEE inserendo tutte le informazioni necessarie da questo punto di vista.
E’ notevole, in termini numerici, la quantità di documenti da produrre per poter ottenere l’ISEE e tra questi non si può non annoverare tutto ciò che riguarda conti correnti, carte et similia. E, di conseguenza, anche la Postepay, che è uno degli strumenti di natura finanziaria più importante su scala mondiale. Dal momento che praticamente tutti ne hanno una ma che non sempre la utilizzano, ecco come funziona in relazione all’ISEE per una carta che non siamo soliti utilizzare più. Auguriamo a tutti una buona lettura, dunque.
Postepay che utilizzo pochissimo: come funziona per l’ISEE
La sigla ISEE sta per Indicatore della situazione economica equivalente e serve a fotografare in base alle proprietà, ai conti correnti ed ai redditi la situazione economica di una determinata famiglia. In tal senso, andiamo a vedere che cosa sapere per quanto riguarda una Postepay che, come può sicuramente capitare, non utilizziamo più ma che è comunque in nostro possesso. Ecco, in tal senso è importante sottolineare che la quantità di volte in cui la si utilizza non è una discriminante.
La carta prepagata in questione, infatti, va inserita nel calcolo dell’ISEE se nell’anno precedente, in questo caso il 2024, al 31 dicembre ha avuto un saldo o una giacenza media superiore a zero. Altro aspetto non di poco conto è il seguente: ai fini di questa dichiarazione è ovviamente necessario che la carta in questione sia ancora attiva. Il discorso, ovviamente, cambia nel momento in cui questa prepagata non solo è inutilizzata ma è anche vuota e lo è stata per tutto l’anno precedenza. Saranno pari a zero questi indicatori, ma andrà comunque dichiarata.
Ecco come ottenere saldo e giacenza media
La giacenza media annuale e il saldo devono essere comunicati tramite i dati forniti dall’istituto emittente, che nel caso specifico è Poste Italiane. Nel momento in cui gli indicatori in questione sono pari a zero per la tua Postepay, allora non contribuiranno ad alzare il valore dell’ISEE.