I caregivers e i disabili hanno diritto al pensionamento anticipato. Ecco le misure confermate dalla Legge di Bilancio 2025.
La Legge di Bilancio 2025 ha prorogato tre importanti strumenti di flessibilità in uscita, destinati sia agli invalidi sia ai caregivers. La Legge 104, dunque, non permette solo di accedere a una serie di agevolazioni economiche e lavorative (come permessi e congedi retribuiti) ma anche pensionistici.
Attualmente, per poter smettere di lavorare tramite la pensione di vecchiaia ordinaria, sono necessari almeno 67 anni di età e 20 di contributi, ma, per i soggetti che godono della Legge104/1992, sono previste delle misure che permettono di anticipare l’uscita definitiva dal mondo lavorativo anche di ben otto anni. Scopriamo di quali strumenti si tratta.
Anche nel 2025 si potrà smettere di lavorare in anticipo grazie all’APE Sociale. L’accesso alla misura è riservato a coloro che compiranno, entro il prossimo 31 dicembre, 63 anni e 5 mesi di età, che potranno contare, fino al raggiungimento dell’età pensionabile, di un’indennità corrisposta dall’INPS, del valore massimo di 1.500 euro.
L’APE Sociale è rivolta esclusivamente alle seguenti categorie di beneficiari:
Per le prime tre categorie, è necessaria un’anzianità contributiva di almeno 30 anni, mentre per l’ultima di almeno 36 anni.
Ma i caregivers hanno l’opportunità di accedere alla pensione anticipata anche tramite la cd. Quota 41 precoci. In particolare, possono richiederla coloro che hanno almeno 41 anni di contribuzione, dei quali non meno di 12 mesi accreditati prima del compimento del diciannovesimo anno di età, a prescindere dall’età anagrafica.
Le lavoratrici che prestano assistenza a un familiare grave da almeno sei mesi e le invalide almeno al 74%, infine, possono beneficiare di Opzione Donna. La misura è rivolta a coloro che, entro il 31 dicembre 2024, hanno maturato 61 anni di età e 35 anni di contributi.
Il requisito anagrafico, tuttavia, è ridotto a 60 anni per coloro che hanno un figlio e a 59 anni per coloro che hanno due o più figli. Opzione Donna, inoltre, prevede una finestra mobile di 12 mesi per le dipendenti e di 18 mesi per le autonome, che decorre dalla data di maturazione dei requisiti.
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