I titolari di conti correnti dovranno, anche durante il 2025, versare una specifica tassa: di quale si tratta e quando deve essere pagata.
Milioni di persone dispongono ormai, anche i Italia, di uno o più conti correnti bancari o postali, carte di credito e prepagate. Questi strumenti consentono di effettuare operazioni anche quotidiane, come prelievi, versamenti, pagamenti, bonifici e altro ancora.
Non tutti sanno, però, che anche durante il 2025, oltre alle spese legate alla gestione del conto corrente e le commissioni per le varie operazioni, esiste una particolare tassa che deve essere versata obbligatoriamente in alcuni specifici casi. È possibile, però, che l’istituto bancario possa decidere di farsi carico della suddetta imposta.
Attraverso il decreto del Presidente della Repubblica n. 642 del 1972 è stata introdotta in Italia la cosiddetta imposta di bollo. Si tratta di una tassa che deve essere versata dai titolari di conti correnti, strumenti utilizzati per gestire i risparmi o accreditare la pensione o lo stipendio, allo scattare di specifiche condizioni.
L’imposta, difatti, deve essere pagata se la giacenza media di uno degli strumenti di risparmio supera la soglia dei 5mila euro nel periodo di rendicontazione che viene scelto dal correntista. La rendicontazione, difatti, può essere inviata dall’istituto bancario con una frequenza: trimestrale, semestrale o annuale. Per calcolare la giacenza media si tiene conto dei saldi giornalieri presenti sul conto o sulla carta dividendo poi la loro somma per il numeri di giorni della rendicontazione.
Annualmente l’imposta ammonta è pari a 34,20 euro, ma è necessario tenere conto, come appena spiegato, della rendicontazione. Se, difatti, un cliente con invio dell’estratto conto trimestrale, ha superato la soglia dei 5mila euro solo in un determinato trimestre dovrà versare solo 8,55 euro, se la soglia è stata, invece, superata per due trimestri, l’importo dell’imposta dovrà essere versato per entrambi i periodi e sarà di 8,55 euro per rendicontazione. Infine, se la soglia di 5mila euro è stata superata per l’intero anno, si dovrà pagare 34,20 euro suddivisi in base alla frequenza di invio dell’estratto conto.
Questa cifra verrà addebitata direttamente sul conto corrente, ma alcune banche, in base all’offerta scelta dal cliente, si fanno carico dell’imposta di bollo. La tassa viene applicata su ogni singolo rapporto del titolare, non fa, dunque, riferimento alla persona: se un soggetto ha tre conti correnti, l’imposta, allo scattare delle condizioni, dovrà essere versata per tutti i conti. Infine, è necessario sapere che per i soggetti diversi dalle persone fisiche, come aziende, associazioni o società, l’imposta è pari a 100 euro all’anno, indipendentemente dalla giacenza media annuale.
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