50 euro al mese in meno sulla pensione da giugno: panico per centinaia di contribuenti

Molti pensionati dovranno restituire all’INPS fino a 350 euro, a partire da giugno. Per quale motivo e chi sono i contribuenti a rischio?

Dopo la crisi pandemica, il Governo Draghi introdusse, tramite il cd. Decreto Aiuti del 17 maggio 2022, un Bonus da 350 euro per i pensionati (Bonus contro il caro energia), per combattere l’aumento dell’inflazione. Di recente, tuttavia, l’INPS ha comunicato che alcuni percettori dovranno restituire le cifre indebitamente ricevute, per mancanza dei requisiti richiesti dalla normativa.

taglio 50 euro pensione
Tanti pensionati subiranno una trattenuta sulla pensione da 50 euro al mese (governarelascuola.it)

Alcuni contribuenti, dunque, potrebbero subire una trattenuta mensile sulle prossime rate della pensione e ricevere ben 50 euro in meno al mese. Il sussidio economico spettava sia ai titolari di reddito da lavoro o da pensione sia ai disoccupati, a condizione che avessero un reddito fino a 35 mila euro.

Ma, per i pensionati, sono emerse delle anomalie proprio in relazione al possesso di tale requisito reddituale, in seguito agli accertamenti compiuti sui dati in possesso dell’Agenzia delle Entrate. Chi è a rischio e dovrà restituire all’INPS le somme percepite in questi anni? Analizziamo attentamente la vicenda.

Trattenuta da 50 euro al mese sulle pensioni: scattano i controlli dell’INPS

Il Bonus contro il caro energia del 2022 aveva un valore originario di 200 euro, incrementato di ulteriori 150 euro per coloro che avevano un ISEE non superiore a 20 mila euro (ai sensi dell’art. 19 del Decreto Aiuti- ter).
Finora hanno potuto beneficiare della misura anche i percettori di prestazioni assistenziali, come la pensione per invalidi civili, ciechi e sordomuti, l’Assegno sociale e gli assegni di accompagnamento alla pensione. Per l’accredito del totale di 350 euro, è stato preso in considerazione il reddito presunto relativo al 2021.

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I controlli dell’INPS sui percettori del Bonus contro il caro energia potrebbero riservare brutte sorprese (governarelascuola.it)

In seguito alle verifiche compiute dall’INPS, sulle informazioni rese dall’Agenzia delle Entrate, è stato accertato che molti beneficiari non possedevano il requisito reddituale per il Bonus. Gli interessati hanno ricevuto un avviso di indebito, consultabile anche sulla “Piattaforma per la notificazione digitale degli atti della pubblica amministrazione (SEND)“.

Tutti i pensionati che non rispettavano la soglia ISEE nel 2021 ma hanno ugualmente ricevuto i soldi, dovranno restituire 200 o 150 euro o, in alcuni casi, entrambi i sussidi. L’INPS, tuttavia, non preleverà le somme in un’unica volta, ma provvederà tramite una trattenuta di 50 euro al mese, fino all’estinzione del “debito”, a partire dal mese di giugno 2025.

Solo nelle ipotesi di impossibilità di ritenuta direttamente dall’assegno, gli interessati riceveranno un avviso di pagamento tramite il servizio PagoPa.

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