Se sono in possesso di una casa e sto valutando di renderla un Bed and Breakfast, andiamo a vedere da dove bisogna partire e quanto serve per avviare l’attività. Ecco tutte le informazioni a riguardo.
Soprattutto nelle grandi città e quelle in cui il turismo sembra essere sempre di più diffuso e dilagante, i Bed and Breakfast stanno diventando una realtà sempre più imperante. Una forma di economia apparentemente facile da gestire dal momento che non richiede sforzi disumani per sopravvivere e soprattutto che si autoalimenta, per così dire. Chiaramente ci sono alcuni aspetti che sono decisivi nella buona riuscita dell’investimento, a partire ovviamente dalla posizione strategica di questo immobile fino ad arrivare all’attenzione che i proprietari sono in grado di dare.
Se in passato, infatti, chiunque fosse in possesso di un immobile che non serviva come prima abitazione, per così dire, come investimento puntava sull’affitto, oggi la soluzione in questione risulta essere sicuramente maggiormente remunerativa. In tal senso, però, è importante sapere che cosa occorre per poter avviare questa attività e quanto serve, dal momento che si tratta di un qualcosa di fondamentale da conoscere per chiunque intenda muoversi, nell’immediato o in futuro, in questa direzione.
Dal momento che si tratta di un fenomeno, quello dei Bed and Breakfast, che si sta diffondendo sempre di più, è importante sapere che cosa dice la normativa in materia. In tal senso, la prima cosa da fare è controllare quelle che sono le normative vigenti in materia a livello locale. Ogni ente regionale, infatti, fissa delle norme differenti. E differenze si possono riscontrare anche tra Comune e Comune. Alcuni, ad esempio, chiedono una DIA oppure, in alternativa, una semplice SCIA.
In primo luogo bisogna iscriversi alla piattaforma per la comunicazione dei dati relativi agli ospiti alla Questura (alloggiatiweb) per poi dichiararsi come struttura ricettiva ai fini fiscali e calcola eventuale tassa di soggiorno. Chiaramente nel momento in cui si intende trasformare il tutto in una autentica attività professionale, occorre aprire una partita IVA, ancor di più nel momento in cui si superano determinate soglie di reddito. Per quanto riguarda poi gli investimenti iniziali, andiamo a vedere quali sono da mettere in conto.
Chiaramente molto dipende dalla situazione di partenza della casa. Ipotizzando una cifra da 5.000 a 20.000 euro per i lavori di ristrutturazione, per elettrodomestici, biancheria et similia si può spendere tra i 1.000 ed i 5.000 euro. In conclusione, poi, tieni in conto le spese da affrontare per la pubblicità online, al fine di far conoscere l’attività ad un numero maggiore possibile di persone.
Lenzuola e asciugami sono sempre in disordine? Con questi trucchi per organizzare la biancheria non…
Esiste un metodo che consente di aumentare la pensione per sempre. Scopriamo in cosa consiste…
Un Posto al Sole, Filippo ha detto ufficialmente addio alla soap opera di Rai 1?…
Paradiso delle signore, doppio addio mel cast della serie : due personaggi usciranno di scena…
Le caldaie vanno revisionate periodicamente per legge, per garantire la sicurezza degli impianti. I trasgressori…
Evitare le truffe ai bancomat è possibile grazie a questo semplice trucco che ti protegge…