I contribuenti che stanno procedendo con il rinnovo dell’Isee 2025 devono essere a conoscenza dei beni che bisogna indicare nella certificazione.
Con l’arrivo del nuovo anno, molti contribuenti si stanno apprestando a rinnovare l’Isee in modo da poter continuare ad usufruire o richiedere nuovi bonus ed agevolazioni. La maggior parte di questi, difatti, viene erogata proprio in base al reddito o sono gli importi ad essere calcolati tenendo conto della certificazione.
Rinnovare l’Isee, dunque, diventa fondamentale ed è necessario conoscere tutti i dettagli per procedere senza correre il rischio di presentare una certificazione, per accedere ai bonus, con informazioni errate o mancanti, circostanza per cui sono previste pesanti sanzioni. Per quanto riguarda i veicoli di proprietà, questi devono essere inseriti nell’Isee, vediamo perché e come incidono sul reddito.
Isee 2025, è necessario dichiarare i veicoli nella certificazione: il motivo
Dal 1° gennaio 2025, molti cittadini dovranno rinnovare l’Isee dato che quello valido per lo scorso anno è scaduto il 31 dicembre 2024. Per accedere ad agevolazioni, sconti e bonus sarà necessario richiedere e presentare una nuova certificazione.
Molti si chiedono se sia necessario indicare i veicoli di proprietà nella certificazione, la risposta è sì. I contribuenti, nello specifico, devono inserire qualsiasi mezzo di proprietà, ma con cilindrata superiore ai 500cc. Questi non vanno ad incidere sul reddito e sul valore dell’attestazione, ma servono per individuare con precisione quelli che vengono definiti “falsi poveri”, ossia quei soggetti che magari possiedono auto di lusso o imbarcazioni, ma richiedono bonus e contributi destinati alle persone in difficoltà economica. In sintesi, se pur non incidendo sul reddito e sull’Isee inserire i veicoli nella dichiarazione permette di accertare più facilmente irregolarità nell’erogazione dei bonus, alcuni dei quali già prevedono dei requisiti per quanto riguarda il possesso dei veicoli. Per fare un esempio, il bonus bollette prevede che il richiedente non sia proprietario di due auto, mentre per l’accesso all’Assegno di inclusione è necessario che nessun componente del nucleo familiare possieda autoveicoli di cilindrata superiore a 1.600 cc o di motoveicoli di cilindrata superiore a 250 cc immatricolati per la prima volta nei 36 mesi antecedenti alla domanda.
I veicoli vanno inseriti nella Dsu, precisamente nel quadro FC6 indicando il codice che varia in base alla tipologia del veicolo (A per gli autoveicoli; M per i motoveicoli; N per le navi; I per le imbarcazioni da diporto), la targa o gli estremi di registrazione al Pra o al Rid.
È necessario sapere che non dichiarando i veicoli nell’Isee si rischiano, oltre alla perdita di bonus ed agevolazioni erogate in seguito alla certificazione errata, sanzioni che possono arrivare sino a quasi 26mila euro e la reclusione da 6 a 36 mesi. Chi si è accorto di non aver inserito un veicolo dovrà procedere correggendo l’Isee attraverso una Dsu integrativa, che può essere presentata entro 10 giorni dal rilascio dell’Isee, o rivolgendosi al Caf o al patronato a cui era stata richiesta la certificazione.