A breve, per la pensione di vecchiaia non basteranno più 67 anni di età. Quali sono i nuovi presupposti per i nati nel 1960?
Negli ultimi giorni, sono state sollevate una serie di polemiche e perplessità sull’innalzamento del requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia ordinaria. Dal 2027, infatti, saranno richieste nuove condizioni, in virtù dell’incremento delle aspettative di vita della popolazione italiana.
In particolare, verrebbero penalizzati coloro che sono nati a partire dal 1960, che compiranno i 67 anni di età, attualmente richiesti per il congedo definitivo, proprio nel 2027. Secondo le prime indiscrezioni, infatti, potrebbero essere richiesti due o tre mesi in più. La modifica avrà degli effetti deleteri anche sulla pensione anticipata ordinaria e sulla pensione anticipata contributiva.
Non è la prima volta, purtroppo, che i nati nel 1960 vengono penalizzati dall’attuale sistema previdenziale italiano. Ad esempio, molti strumenti di flessibilità in uscita sono stati accessibili solo per qualche anno, per essere, poi, aboliti. Di conseguenza, tantissimi lavoratori, anche solo per poche settimane o per pochi giorni, non hanno potuto beneficiarne.
È il caso di Quota 100, la misura in vigore dal 2019 al 2021, che ha permesso il pensionamento con 62 anni di età e 38 di contributi fino ai nati nel 1959. Dopo l’abolizione di Quota 100, è entrata in vigore Quota 102, per la quale, però, erano necessari almeno 64 anni età. Con l’introduzione di Quota 103, infine, il requisito anagrafico per i nati nel 1960 si è abbassato a 62 anni, ma necessita di almeno 41 anni di contribuzione. Quota 103, inoltre, è particolarmente penalizzante perché comporta il ricalcolo interamente contributivo dell’assegno pensionistico.
In conclusione, i lavoratori nati nel 1960 devono fare i conti con il clima di profonda incertezza che attanaglia l’attuale sistema previdenziale. Fino a quando non verrà introdotta una riforma sostanziale delle pensioni, rischiano di vedere modificati, di anno in anno, i presupposti per l’uscita definitiva dal mondo del lavoro.
Con l’aumento delle aspettative di vita e il calo della natalità, l’intero meccanismo previdenziale appare sempre più affannato e coloro che sono apparentemente prossimi al pensionamento potrebbero subire gli effetti più devastanti di tale situazione. Non resta che sperare in modifiche legislative efficaci ma, fino ad allora, in tanti saranno costretti ad affrontare una serie di sfide, che trasformano la strada verso la pensione in un sentiero irto e impervio.
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