Le famiglie numerose possono contare su diversi vantaggi in tema fiscale e pensionistico. Quali sono i requisiti per richiederli?
Il Governo ha approvato una serie di sussidi economici diretti ad agevolare i nuclei familiari più numerosi, con l’intento di arrestare l’aumento della denatalità.
In particolare, le famiglie con almeno tre figli hanno l’opportunità di beneficiare di Bonus più generosi. Alcune agevolazioni, poi, possono essere richieste dalle madri lavoratrici, sia per quelle che sono in servizio, sia per quelle che intendono andare in pensione. Vediamo quali sono e a che condizioni si ottengono.
È stato confermato dalla Legge di Bilancio 2025 il cd. Bonus mamme lavoratrici, consistente nello sgravio contributivo a carico delle dipendenti a tempo indeterminato, sia del settore privato sia del settore pubblico. Fino al 2026, le lavoratrici con almeno tre figli, di cui uno minorenne, potranno ricevere fino a 3 mila euro all’anno in più sullo stipendio.
Ottime notizie anche per le famiglie che percepiscono l’Assegno Unico e Universale. In presenza di almeno tre figli a carico, infatti, sono previste delle maggiorazioni fino a 96,90 euro, per chi ha un ISEE non superiore a 17.090,61. Per i nuclei con almeno quattro figli, invece, è riconosciuto un altro incremento forfettario ammontante a 150 euro.
La Manovra finanziaria ha anche deciso un taglio sulle tasse per le famiglie con figli a carico, grazie al nuovo meccanismo delle detrazioni fiscali. In altre parole, più sono i membri della famiglia, maggiore sarà il beneficio. Nel dettaglio, verranno sommati i redditi di tutti i componenti e divisi per un determinato coefficiente, che varia in base alla composizione del nucleo familiare.
Per quanto riguarda, infine, le misure pensionistiche, le lavoratrici con figli che hanno iniziato a lavorare a partire dal 1996 hanno diritto a uno sconto sul requisito anagrafico, sia per la pensione di vecchiaia ordinaria (a 67 anni) sia per quella anticipata contributiva (a 64 anni). In particolare, possono smettere:
In alternativa, le donne che intendono andare in pensione possono ottenere un calcolo più conveniente dell’assegno spettante. A coloro che hanno uno o due figli, infatti, si applica un coefficiente di trasformazione (che tramuta il montante contributivo in assegno previdenziale) maggiorato di un anno. Questo significa che le lavoratrici che andranno in pensione a 67 anni riceveranno un importo determinato su un’anzianità anagrafica di 68 anni. Per quelle che hanno tre o più figli, invece, la maggiorazione è pari a due anni.
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