L’Assegno Unico e Universale del mese di gennaio 2025 verrà pagato in ritardo. L’INPS ha chiarito quali sono le cause.
Le famiglie stanno aspettando con trepidazione la pubblicazione del calendario ufficiale dei pagamenti dell’Assegno Unico e Universale per figli a carico del 2025. Al momento, è stata comunicata dall’INPS solo la data del versamento del mese di gennaio, con una sorpresa che non è piaciuta ai destinatari.
Il primo accredito dell’anno, infatti, non sarà puntuale, ma subirà un lieve ritardo rispetto alle previsioni iniziali. Tramite un Messaggio pubblicato lo scorso 14 febbraio, l’Istituto di Previdenza Nazionale ha chiarito quando arriveranno i soldi e quali sono le ragioni alla base dei ritardi. Vediamo, dunque, in che periodo le famiglie riceveranno il sussidio economico.
Slittano i pagamenti dell’Assegno Unico e Universale di gennaio: arrivano i chiarimenti dall’INPS
Le famiglie con figli a carico riceveranno la prima rata dell’anno dell’Assegno Unico e Universale nella settimana del 20 gennaio 2025. Bisognerà, dunque, attendere ancora qualche giorno prima di ottenere l’accredito.
Sul proprio sito, l’INPS ha comunicato, però, che questa data riguarderà soltanto i nuclei che hanno già percepito la prestazione in passato e che non hanno subito alcuna variazione dei requisiti richiesti. Per chi, invece, ha inviato domanda per la prima volta o che dovrà ricevere un assegno di conguaglio (a credito o a debito), in seguito a cambiamenti rispetto allo scorso anno, l’attesa sarà maggiore. In quest’ultimo caso, infatti, i soldi arriveranno nell’ultima settimana di gennaio.
Ma quali sono le cause alla base dello slittamento dei pagamenti? È lo stesso Istituto di Previdenza che ha precisato la situazione, per evitare inutili allarmismi tra i beneficiari. La ragione dello slittamento degli accrediti di gennaio non deriva da problemi legati all’Assegno Unico in sé, ma dall’utilizzo, da parte dell’INPS, del nuovo sistema Re.Tes. (Reingegnerizzazione delle Procedure di Tesoreria) della Banca d’Italia.
È un apparato informatico istituito grazie alla sinergia tra la Banca d’Italia, il dipartimento della Ragioneria Generale dello Stato e la Corte dei Conti, con lo scopo di rendere più agevole l’utilizzo dei dati degli utenti al fine del predisporre nuovi meccanismi di pagamento.
L’entrata in vigore del sistema era stata già annunciata il 3 gennaio e, in tale occasione, l’Istituto di Previdenza aveva avvertito gli utenti dei probabili ritardi nell’accredito delle prestazioni, determinati dalla necessità di abbinare i flussi al nuovo sistema telematico.
L’introduzione di Re.Tes. rappresenta un fondamentale passo in avanti nel processo di digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, perché consentirà la semplificazione dell’accesso ai servizi e dell’erogazione delle misure assistenziali.