È stata introdotta una nuova tipologia contrattuale, che faciliterà l’ingresso nel mondo del lavoro ai giovani con meno di 35 anni di età.
Lo Statuto delle Imprese ha previsto il cd. part time agevolato, per consentire il ricambio generazionale. In pratica, i lavoratori più anziani prossimi alla pensione avranno l’opportunità di diminuire le ore di lavoro, per permettere alle aziende di assumere giovani.
La misura è stata approvata dal Consiglio dei Ministri del 14 gennaio 2025 e ora si attende la pubblicazione del testo dello Statuto delle Imprese in Gazzetta Ufficiale. Potranno aderire all’iniziativa soltanto le aziende che possiedono specifici requisiti, che riceveranno degli incentivi fiscali. Ma vediamo nel dettaglio in cosa consiste il part time agevolato e quali vantaggi comporta.
Il part time agevolato è un nuovo strumento inserito nello Statuto delle Imprese per agevolare l’assunzione di giovani under 35 e alleggerire il carico di lavoro per coloro che sono prossimi alla pensione di vecchiaia o anticipata. Si tratta di una tipologia di contratto a tempo parziale, che potrà essere adottata, a partire dal 2026, dalle “piccole imprese”, ossia quelle con meno di 50 dipendenti.
Ma come funzionerà il part time agevolato? Le aziende interessate sceglieranno i dipendenti più anziani, intenzionati a ridurre il loro orario di lavoro a tempo pieno, passando al part time. Le ore di lavoro “scoperte” verranno colmate tramite all’assunzione di giovani con meno di 35 anni di età, che saranno a loro volta impiegati con contratto part time.
La riduzione dell’orario lavorativo dei più anziani dovrà essere compresa tra il 25% e il 50% delle ore complessive istituite dal contratto. I vantaggi per le imprese aderenti all’iniziativa sono numerosi perché, oltre a essere promotrici della cd. staffetta generazionale (ossia il passaggio delle conoscenze professionali dagli anziani ai giovani), riceveranno degli incentivi fiscali. In questo modo, potranno affrontare tutti i costi relativi alle nuove assunzioni.
Il part time agevolato entrerà in vigore dal 1° gennaio 2026 e sarà applicabile per i contratti conclusi fino al 31 dicembre 2027. Al fine di facilitare l’adesione di un elevato numero di aziende, nelle prossime settimane saranno realizzate una serie di campagne di informazione, per spiegare gli effetti dello strumento e i requisiti richiesti dalla normativa.
Al momento, però, non sono state ancora pubblicate informazioni ufficiali, ma bisognerà attendere la pubblicazione dell’apposito Decreto attuativo.
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