Esiste un metodo che consente di aumentare la pensione per sempre. Scopriamo in cosa consiste e a chi è riservato.
Il tema delle pensioni è quello che sta maggiormente a cuore ai contribuenti, soprattutto perché negli ultimi anni si sono susseguite una serie di riforme che hanno notevolmente inciso sulla determinazione dell’ammontare dell’assegno.
Basti pensare, ad esempio, alla penalizzazione risultante dal passaggio dal sistema retributivo a quello contributivo. Ma non tutti i lavoratori sanno che il sistema previdenziale italiano contempla degli strumenti in grado di incrementare l’importo della pensione. Vediamo di quali misure si tratta e a quali categorie di soggetti sono rivolte.
Contrariamente a quanto si possa pensare, anche i cd. contributivi puri (ossia coloro che soggiacciono interamente al sistema contributivo, perché hanno iniziato a lavorare dal 1996) possono contare su delle agevolazioni per incrementare l’importo della pensione.
Esistono, in particolare, due misure molto vantaggiose per le lavoratrici madri che hanno iniziato a versare contributi dopo il 1995. La prima è legata alla cd. quiescenza di vecchiaia, a cui possono accedere coloro che hanno maturato almeno 67 anni di età e 20 di contribuzione e che hanno raggiunto un assegno di ammontare pari almeno a quello dell’Assegno sociale (ossia 538,68 euro al mese).
Le contribuenti madri possono beneficiare della pensione con decorrenza anticipata e, nello specifico, ottenendo uno sconto di 4 mesi per ciascun figlio, fino a un massimo di 16 mesi, se hanno quattro o più figli.
Per quanto riguarda il calcolo della pensione, invece, chi decide di non ricorrere alla quiescenza di vecchiaia con decorrenza anticipata (e rinunciare ai relativi arretrati) può usufruire di una maggiorazione. Può, infatti, richiedere, al momento della presentazione della domanda di pensione di vecchiaia ordinaria, l’applicazione di un coefficiente maggiorato.
Di conseguenza, avrà diritto a un assegno pensionistico di importo più elevato. Attenzione, possono beneficiare della misura solo le lavoratrici con figli. Ad esempio, le contribuenti che smettono di lavorare a 67 anni, potranno chiedere che la pensione venga calcolata con il coefficiente dei 68 anni e guadagnare di più per sempre.
Per capire quale tra i metodi proposti sia il più vantaggioso, è opportuno fare riferimento al coefficiente applicabile. Con la decorrenza anticipata, infatti, verrà applicato un coefficiente più basso, per sempre. Nel giro di qualche anno, dunque, il vantaggio degli arretrati andrebbe perso.
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