La Legge di Bilancio 2025 ha introdotto un’importante agevolazione per i dipendenti neoassunti. Scopriamo le condizioni per ottenerla.
Negli ultimi anni, trovare un impiego stabile e ben remunerato è diventata una vera e propria impresa, anche per i professionisti altamente qualificati. Molti datori di lavoro, infatti, scelgono di assumere nuovo personale tramite contratti a tempo determinato o collaborazioni freelance.
Si tratta di una situazione che genera ansia e delusione, soprattutto se la sede lavorativa è situata a chilometri di distanza dalla residenza degli aspiranti lavoratori. Non tutti, infatti, possono permettersi di pagare cifre astronomiche per sostenere le spese di affitto.
Per tutelare le persone costrette a trasferirsi lontano dalla propria abitazione, il Governo ha deciso di introdurre un regime fiscale agevolato per tale categoria di dipendenti. L’obiettivo della misura è proprio agevolare l’inserimento di nuovi soggetti nel mercato del lavoro, tutelando allo stesso tempo sia i datori di lavoro sia gli stessi lavoratori. Vediamo in cosa consiste il beneficio e quali sono i requisiti per ottenerlo.
I lavoratori neoassunti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato possono usufruire, per i primi due anni dall’assunzione, di un rimborso fino a 5 mila euro annui, riconosciuto direttamente dal datore di lavoro.
Tale somma sarĂ esentasse e dovrĂ essere utilizzata per pagare il canone di locazione o le spese di manutenzione degli immobili affittati dai dipendenti neoassunti. Per poter accedere al Bonus, sarĂ necessario possedere tre specifici requisiti:
Per il Governo, l’introduzione di questo nuovo Bonus consentirà a una platea più ampia di lavoratori di spostarsi per trovare un impiego stabile. La manovra dovrebbe favorire il trasferimento verso i Comuni in cui c’è una maggiore richiesta ma che, spesso, sono inaccessibili a causa degli elevati prezzi per gli alloggi.
In questo modo, più persone potrebbero accettare un nuovo lavoro lontano dal paese d’origine, perché risparmierebbero sulle spese per l’affitto o la manutenzione degli immobili locati. Per i datori di lavoro, invece, l’incentivo consentirebbe di trovare nuovi dipendenti qualificati, senza mettere sotto sforzo le finanze aziendali.
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